Lilia Alberghina (Torino, 12 gennaio 1937) è una biochimica, accademica e saggista italiana. È stata Consigliere della Regione Lombardia durante la VI legislatura.
Ha profondamente inciso nel determinare gli sviluppi delle biotecnologie e della systems biology in Italia. Dal 2010 è Professore Emerito di Biochimica presso l’Università di Milano Bicocca.
Si laurea nel 1959 in Scienze Biologiche, presso l’Università di Milano, dove inizia la sua carriera universitaria nel gennaio 1960. È stata Fulbright Fellow (1964-66) presso il Dipartimento di Biologia della Johns Hopkins University, MD (USA), presso cui è tornata più volte nel corso degli anni come Visiting Professor.
Diventa professore straordinario di fisiologia presso l’Università di Padova nel 1976 e dal 1977 è professore ordinario di biochimica presso l’Università di Milano.
Nel 1998 afferisce alla Costituenda Università di Milano-Bicocca, di cui è stata componente sia del Comitato Ordinatore, che del Senato Accademico. Come coordinatore del corso di laurea in Biotecnologie, ha contribuito, fino al 2003, a delineare progettualità scientifiche, ordinamenti didattici ed organizzazione della nuova struttura, promuovendone sia la crescita in termini numerici e di risorse finanziarie, sia il carattere multidisciplinare, in quegli anni poco diffuso nelle università italiane.
Durante la sua carriera, ha svolto ruoli di governo nella scienza sia a livello europeo che nazionale. È stata per 10 anni componente del Council of EMBL (European Molecular Biology Laboratory), Heidelberg, Germania.
È stata presidente del EAG (External Advisory Group) on Cell Factory del Quinto Framework Program in EU e componente del “Gruppo di Lavoro sull’istituzione di un comitato consultivo indipendente sulla politica scientifica e tecnologica in Europa”… componente del “Comitato di Gestione per un progetto di Biotecnologie del Consiglio Nazionale delle Ricerche in Italia”; membro del Consiglio del Consorzio per le Biotecnologie in Italia (CIB); coordinatore del sottoprogetto “Biofarmaci” del secondo Progetto Finalizzato “Biotecnologie” del CNR; Direttore Scientifico del “Centro di Eccellenza per le Biotecnologie Industriali” (CEBIB) presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca; componente del Comitato Scientifico e Organizzatore dell’11° “International Biotechnology Symposium” (IBS 2010), e del FEBS Congress 2011; Presidente del Comitato Scientifico per tre edizioni del “SysBioHealth Symposium” tenutosi presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca (2005, 2007, 2009); componente del Collegio Generale di Valutazione degli Istituti in Italia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) (2007/2010); componente del Pannello di Valutazione per costituire Centri di Systems Biology nei Paesi Bassi (NOW) (2009/2010). È stata anche Presidente del Comitato Scientifico del VI° Congresso Europeo di Biotecnologie (1993) e della XI° Conferenza Europea sul ciclo cellulare (1997).
Dal 1980 al 2020, si è impegnata anche nella formazione dei giovani degli istituti secondari superiori, scrivendo per loro una decina di testi, aggiornati e motivanti, che hanno avuto notevole diffusione.
A lei si deve una intensa attività di ricerca, didattica e disseminazione per lo sviluppo della Systems Biology, sia in Italia che in UE, ritenendo ella che questo nuovo approccio scientifico, che supera ed ingloba il tradizionale approccio riduzionistico genetico-molecolare, offra la strada maestra per comprendere processi biologici complessi, fisiologici e patologici.
Ha fondato e diretto, dal 2012, SYSBIO, Centro di Systems Biology presso l’Università di Milano-Bicocca, stabilendo reti di collaborazioni nazionali ed internazionali.
Assieme al suo team, ha circa 500 pubblicazioni su riviste internazionali con peer-review, in cui sono state apportate rilevanti nuove conoscenze in ambito biotecnologico come ad esempio: la scoperta del gene Cdc25 di mammifero come regolatore del differenziamento neuronale; la produzione per DNA ricombinante di NGF umana, avente la stessa attività biologica delle molecole native; la costruzione di un peptide NGF mimetico con elevata attività biologica; la produzione di lipasi di Candida.
La maggior parte di queste ricerche sono state oggetto di brevetti internazionali.
Innovative sono state le ricerche sulla biochimica della crescita e divisione cellulare e sulla sua regolazione da parte di varie vie di trasduzione del segnale, che hanno preparato la strada agli sviluppi successivi della systems biology. Alberghina ha sviluppato e validato sperimentalmente i primi modelli matematici di ciclo cellulare, sia su scala macro, sia, con il suo team, a livello di transizione G1/S e di inizio di replicazione del DNA, elucidando il ruolo che la fosforilazione su multipli siti molecolari di proteine regolatrici può avere nel generare funzioni sincrone come proprietà emergenti.
Al suo impegno si devono risultati scientifici che stanno portando ad un cambiamento di paradigma nelle scienze della vita. Dal paradigma riduzionistico, DNA centrico, si sta passando al paradigma sistemico, metabolismo centrico, in cui viene messo in luce il ruolo del metabolismo come integratore di tutti i segnali, genetici ed ambientali, che determinano il destino cellulare, sia di eucarioti inferiori sia in cellule di mammifero.
Questi studi hanno aperto la strada ad una svolta significativa che dimostra come il cancro non sia più da interpretare come una malattia genetico somatica, e le malattie neurodegenerative non sono più viste come danno causato dall’accumulo cerebrale di depositi proteici, ma tutte risultano avere alla radice alterazioni metaboliche. Il che sottolinea l’importanza della nutrizione nel mantenere condizioni di buona salute.
Lilia Alberghina ha scritto un saggio scientifico (Per comprendere la complessità biologica, Licosia, 2021) per divulgare al grande pubblico questa svolta rivoluzionaria nelle scienze della vita e contribuire a realizzare una politica della scienza più efficace nel portare i frutti della ricerca scientifica alla società.